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antiche mele dell’alto friuli
Paese:
Italia
Email:
masicortim@libero.it
Sito:
https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/antiche-mele-dellalto-friuli/

Descrizione
Nel Friuli-Venezia Giulia la coltivazione del melo è documentata già nel periodo di dominazione romana, ma è tra la fine del ’700 e la metà dell’800 che la melicoltura friulana conosce un forte sviluppo, in particolare nelle aree collinari e montane. Dalla fine dell’800 fino alla prima guerra mondiale la produzione regionale di mele era esportata verso l’Europa settentrionale (Austria in particolare), l’Egitto e persino gli Stati Uniti d’America.
Tra le varietà coltivate alcune erano autoctone, altre importate da friulani emigrati per il mondo, che – quando tornavano a casa – portavano con sé marze o semi di specie che ritenevano in grado di dare buone produzioni. I nomi delle varietà derivavano da caratteristiche morfologiche dei frutti o della pianta (ruggine dorata, striato dolce, blancon), da aspetti relativi a maturazione, utilizzo o gusto delle varietà (rosse invernali), dal luogo in cui si trovavano le piante (zeuka di Treppo, giallo di Priuso) o dal nome di coloro che le hanno introdotte o che le possedevano (Marc Panara).
Oggi la maggioranza di queste mele è stata soppiantata dalle varietà moderne e in molti casi sopravvivono pochi alberi. Ma alcune vecchie varietà sono ancora coltivate e apprezzate, anche se i numeri sono esigui rispetto al passato.
La mela di corone ha buccia rossa, forma conica e polpa bianca soda e croccante, ottima mangiata fresca e di raccolta tardiva (in ottobre) come la striato dolce e come la rosso invernale, che si distingue per il colore rosso scuro quasi vinoso su quasi tutta la superfice, la forma appiattita e una minore dolcezza. La gialla di Priuso si caratterizza per il colore giallo dorato della buccia e per il sapore acidulo e si conserva bene fino a gennaio. Ottima per preparare dolci la ruggine dorata: molto dolce, gialla, con sovracolore marrone rugginoso e aspetto rugoso. Così come la blancon, di forma conica, gialla e dalla buccia lucida e cerosa. Piccola profumata e croccante la chei di rose, dal colore giallo e rosato. Di grandi dimensioni e dalla buccia rosa e rossa la naranzinis, che si mangia fresca ma si conserva anche da settembre a dicembre. Ancora più grande la Marc Panara: alcuni frutti possono superare i 700 grammi. Ancora molto diffusa la mela zeuka: dolce, croccante, succosa, si conserva addirittura fino ad aprile.
Di queste varietà sopravvivono frutteti storici ma negli ultimi anni, grazie all’interesse di alcuni produttori e vivaisti appassionati, sono nati nuovi impianti che in alcuni casi contano diverse centinaia di piante. Come tutte le vecchie varietà si tratta di alberi abbastanza rustici e resistenti alle maggiori patologie del melo e sono coltivati senza trattamenti chimici di sintesi.
PRESIDIO
A partire dagli anni ’30, ma soprattutto nel secondo dopoguerra, la frutticoltura regionale ha iniziato a concentrarsi su poche varietà commerciali da reddito, coltivate con metodi intensivi in impianti specializzati e soprattutto in pianura. Nelle zone montane, invece, la frutticoltura è stata gradualmente abbandonata, o tutt'al più ridotta a piccoli impianti amatoriali destinati al consumo familiare. Slow Food ha riunito gli agricoltori custodi di queste antiche mele per recuperare le varietà storiche e ridare dignità ai piccoli coltivatori che si impegnano per mantenere in vita alcune aree pedemontane considerate marginali. Il Presidio ha individuato dieci varietà da valorizzare (gialla di Priuso, di corone, ruggine dorata, rosso invernale, chei di rose, naranzinis, striato dolce, zeuka, Marc Panara e blancon) e ha stilato un disciplinare di produzione, che definisce l’area di produzione e prevede tecniche di coltivazione sostenibili.
 
Area di produzione
Fascia montana e pedemontana dell'Alto Friuli (province di Pordenone e Udine)
 
 
Presidio sostenuto da
Uti Carnia
Stagionalità
la raccolta delle mele va da settembre ad ottobre, a seconda della varietà
 
Produttori
Christian Siega
Pinzano al Tagliamento (Pn)
Via Costabeorchia, 19 a
Tel. 339 4299867
info@borgodellemele.it
www.borgodellemele.it
 
Pian dei Tass
Barcis (Pn)
Via Pentina 24
Tel. 0427 76282
 
Vivaio Ballin di Walter Ballin
Dandolo di Maniago (Pn)
Via Vivarina 26
Tel. 0427 700784
 
Paolo Solari
Prato Carnico (Ud)
Frazione Pieria, 90 a
Tel. 0433 69022
 
Dario Nereo
Lorenzaso di Tolmezzo (Ud)
Via Bosco Nero, 4
Tel. 331 2717888
 
Pietro De Corte
Ovaro (Ud)
Via Ovasta, 82 h
Tel. 333 2390480
 
Gianlucio Marongiu
Cavazzo Carnico (Ud)
Via Monte Grappa, 8
Tel. 320 8962710
 
Renato e Deneb Gonano
Ampezzo (Ud)
Località Gof
Tel. 347 3261734
 
Roberta Ceschia
Verzegnis (Ud)
Via Santo Stefano, 11
Tel. 0433 468152
 
Fabio Enrico Deotto
Verzegnis (Ud)
Via del Sole, 8
Tel. 335 7368378
 
Michele Pascolini
Tolmezzo (Ud)
Via Zardini,15
Tel. 349 4345103
 
Responsabile Slow Food del Presidio
Marino Corti
Tel. 328 2155654
masicortim@libero.it
 
Referente dei produttori
Christian Siega
Tel. 339 4299867
info@borgodellemele.it