Isole Cook, Mangaia.
L'Isola di Mangaia fa parte del gruppo delle Isole Cook del Sud e si trova a circa 45 minuti di volo da Rarotonga.
L'avventura per Mangaia inizia dal volo, un piccolo Embaer da 15 posti con il piu giovane pilota del Sud Pacifico che atterra su una miniscola striscia di terra battuta a ridosso della barriera corallina. L'aereoporto di Mangaia altro non e' che una tettoia di lamiera con due panchine come sala d'attesa ed una banco usato in ugual modo per partenze ed arrivi, per il nostro bagaglio una jeep fornisce il trasporto per i pochi metri che separano la pista da quello che per noi e divertente definire Gate n°1. Ad attenderci all'arrivo il responsabile del turismo sull'isola, che scopriremo essere poi anche la stessa persona che noleggia i motorini, gestisce l'emporio e si occupa di quasi tutto. Lo accompagna una picolla delegazione di bambini festosi che ci circonda il collo con profumate ghirlande di fiori e una delle due mamy che si prenderà cura di noi durante il nostro soggiorno.
Mangaia è spettacolare! Ci troviamo in una delle isole più antiche del Sud Pacifico, 18 milioni di anni hanno scolpito il contorno di questo luogo così diverso ed inaspettato. La caratteristica principale di Mangaia è il suo makatea ovvero l'antica barriera corallina che circonda l'isola come una anello rialzato dove un intricato sistema di grotte si ritrova sommerso dalla vegetazione. Il makatea assomiglia molto alla roccia vulcanica e come questa è particolarmente appuntito e tagliente. Al di la del makatea l'interno dell'isola è 'una splendida valle pianeggiante sprofondata dove i locali coltivano il taro e dove è possibile ammirare il lago Tiriara. Scopriamo che questo lago è collegato al mare da una serie di gallerie sotterranee che passano nel makatea esplorate poco tempo fa da un gruppo di temerai subacquei australiani.
Al di la' del makatea la nuova barriera corallina, che cresce pian piano dal mare e forma delle splendide piscine naturali dall'acqua cristallina, è raggiungibile solo da pochi sentieri attraverso il makatea che si aprono su piccole e solitarie spiaggette di sabbia corallina. La nuova barriera corallina protegge Mangaia dalla potenza dell'ocenao che s'infrange con onde altissime ed impetuose ai suoi bordi, uno degli scenari marini più belli mai visti. Qui la bellezza dell'isola non sono le lagune da sogno ma questo essere incontaminata ed al di fuori dai circuiti turistici che la rende una terra tutta da scoprire sia per il paesaggio inconsueto sia per le tradizioni locali e la popolazione che sembra non aver sentito il mutare del tempo, qui tutto e' fermo e tutto scorre lentamente. Stavo quasi per dimenticare una cosa, durante il nostro soggiorno eravamo gli unici turisti su tutta l'isola, inutile dire anche coccolati e viziati dagli abitanti del posto che, già dopo pochi minuti dal nostro arrivo, sapevano tutto di noi.
Da segnalare la visita alle grotte all'interno del makatea, assolutamente da vedere con una guida che vi saprà condurre tra stalattiti e stalagmiti in un contorno labirinto di cunicoli che sbocca nella vallata dell'isola con una vista mozzafiato.
Mangaia di certo e' un'isola unica al mondo, forse poco vendibile perché per nulla attrezzata dal punto di vista turistico ma questa e' la cosa che me ne ha fatto innamorare. Un'esperienza unica dove i momenti passati con gli abitanti mi hanno insegnato molto sul loro modo di vivere e sulle tradizioni polinesiane facendomi apprezzare piccoli momenti di semplice quotidianità condivisa.
L'isola non ha strade asfaltate ma solo ma strada di terra battuta che gira tutt'intorno, l'unico mezzo a disposizione uno scooter vecchissimo e la jeep del proprietario dell'unico spartano motel dell'isola che vanta ben 4 camere, una sala dove le nostre mamy ci preparano la cena ed i panini per il pranzo, una cisterna per raccogliere l'acqua piovana ed un bar che e' anche l'unico dell''isola ed apre solo il venerdì e sabato sera, ovviamente il sabato ci attendono tutti per una partita a freccettd tra una birra ed un racconto di gossip locale oppure una discussione sui vari metodi di raccolta del taro, non possiamo chiedere di meglio!
Il giorno dopo, la domenica, un appuntamento da non perdere e' la messa nella splendida chiesa principale dell'isola, scopriamo che rispetto al numero di abitanti qui ci sono molte più chiese di quello che pensavo. Avevo già assistito a funzioni religiose in altre chiese del Sud Pacifico ma questa e' stata la prima volta in cui ho sentito l'affetto delle popolazione che ci ha coinvolti durante la funzione. Tutti, uomini e donne vestiti di bianco, le donne con splendidi cappelli addobbati di fiori oppure da bellissimi ricami di "pupu" simili a piccole lumache tipiche di Mangaia, il tutto reso ancora più toccante dal coro di canti polinesiani. Dopo quest'esperienza salutiamo con grande malinconia i nostri nuovi amici del Pacifico, quest'isola magica e partiamo per Atiu, la nostra nuova tappa.
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