Descrizione Resoconto:

Tornare a Tokyo dopo più di dieci anni è un tuffo al cuore e nella memoria per rivivere lo stupore, l’emozione, la sorpresa che si rinnova al passaggio dei grandi e imperdibili must.

Il rainbow bridge nella baia di Tokyo, la ruota panoramica, le mille luci degli interminabili grattacieli stipati di uffici e di altrettanti operosi impiegati ligi al dovere, incapaci di dire di no, rispettosi delle regole, inclini agli inchini più o meno profondi a seconda della scala gerarchica di chi sta di fronte.

Un popolo ordinato, medotico, cordiale, impreparato agli imprevisti e ignaro del possibile piano B, che, nella terra del sol levante sembra proprio non esistere.

Centri commerciali come centrali elettriche che illuminano a giorno i quartieri lussuosi di Ginza e Omotesando o il più popolare Shinjuku

Tokyo offre ad ogni angolo occasione di shopping per tutte le tasche, per ogni gusto.. paradiso dell’elettronica, delle grandi firme, degli origami, dei kimono, dei biscotti al sapore di azuki

Tokyo e il mito delle altezze vertiginose dove poter salire a conquistare il cielo, o forse il mondo..

Un paese perfetto che convive con terremoti giornalieri, che non si fa fermare nemmeno dallo Tsunami, che si rimbocca le maniche e ricomincia.

Un’invasione di giovani proiettati al futuro e altrettanti tradizioni che risalgono al tempo Edo, agli shogun,ai samurai, ai buddisti zen.

Il tempio di Asakusa invaso da turisti e da fedeli che si immergono nei fumi profumati per scacciare il dolore e pescano biglietti preferibilmente di buona fortuna.

Preghiere veloci dove mano destra e sinistra si congiungono e rivolgono un pensiero a Buddha placidamente seduto dietro ad una protezione per evitare che il lancio di monete in offerta possa scalfirlo.

Al santuario scintoista invece si chiamano gli spiriti con due battiti di mani, ci si inchina, si lanciano monete e si prega in assenza di icone.

Un viaggio sullo Shinkansen per apprezzare pulizia, precisione sicurezza e tra le altra anche la velocità ..tutto funziona alla virgola, nessun imprevisto è contemplato per un treno che ritarda in media trenta secondi l’anno contando gli sporadici “incidenti” di chi cerca miglior vita lanciandosi sui binari.

Hakone in una limpida giornata d’autunno regala una vista da cartolina sul sacro Monte Fuji, adorato come un Dio del Sol Levante, desiderato come un’oasi negli intrecci di strade, superstrade, autostrade stipate di traffico.

Risalita in cabinovia per vedere dall’alto l’effetto sismico di questa terra che fa emergere montagne e isole come funghi prataioli.. francobolli di terra contesi con la Cina scomoda vicina di casa ..

A tokyo tutto è possibile dal restare incolonnati per cinque ore al risalire 350 metri in 50 secondi e vedere la città sotto ai propri piedi.. la sky tree a forma di un albero e forse di una katana svetta sopra i grattacieli e domina la metropoli

Grandi frastuoni nelle sale da pachingo dove si collezionano biglie di ferro in cambio di pupazzi e altrettanti silenzi nelle strade, in metro e nelle interminabili code che con grande pazienza si superano.

 

Regole e rigore, armonia e rispetto.

 

Sveglia all’alba per il mercato del pesce, dove migliaia di uomini lavorano la notte scaricando, controllando e battendo all’asta tonnellate di pesce.

Frenesia notturna con muletti, padroncini, ispettori, venditori al dettaglio e grandi acquirenti..tutto il pesce parte da lì per arrivare in arte sushi, sashimi, teppaniaky sulle tavole dei migliori ristoranti.

Cinque giorni e si torna a casa programmando già una sciata a Hokkaido o una nuotata a Hokinawa e un Onsen a Kyoto immaginando di essere immersi nei famosi  fiori di ciliegio che rendono unica Tokyo .. primavera, aspettami!

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