“Non esiste in Grecia un paesaggio che stimoli tanto dolcemente ed insistentemente alla pace ed alla riconciliazione come Olympia”, disse Kazantzakis in “Viaggiando. Il paese di Olympia”. Mai più parole furono così vere e piene di sentimento; parole che potrebbero benissimo essere utilizzate anche per descrivere altre località greche; parole che possono spiegare le mie sensazioni provate durante un viaggio a bordo di una nave da crociera, la Msc Musica.
20 Aprile 2008, si parte. Sono in treno con mia sorella e mia mamma che ha deciso di accompagnarci a Venezia per vederci partire e sventolare il fazzoletto bianco, come nei film, quando qualcuno parte con la nave, esperienza catartica che ho sempre trovato meravigliosa e drammatica allo stesso tempo.
Da Brescia non sono molte ore di viaggio e quando arriviamo mi si apre davanti agli occhi quell’incantevole scenario del mare, che anche quando ero piccola mi affascinava tutte le volte che venivo in Laguna. Scendiamo dal treno e ci dirigiamo verso il porto, anche se già al nostro arrivo in città avevamo scorto la nave della Msc nel molo, quasi come se fosse li per salutarci. Venezia è sempre incantevole e muovendoci nelle sue viuzze decidiamo di fare un salto nel ghetto ebraico, zona che per me ha sempre avuto un fascino particolare per le persone che si incontrano, e forse anche perché sembra di immergersi in un altro mondo, una realtà parallela rispetto alle strade piene di turisti stranieri. Mangiamo dei falafel e poi decidiamo di andare all’imbarco per fare il check in. Arrivate al porto sbrighiamo le varie formalità, salutiamo mia mamma che se potesse si nasconderebbe in una valigia pur di venire con noi, e saliamo su questo mondo galleggiante. L’impatto è veramente forte, non riesco a collegare le immagini che vedo con quelle che mi ricordavo dei miei passati spostamenti in traghetto. Tutto è un luccichio, e ad accoglierci troviamo una fila di cameriere straniere, per lo più filippine, che ci accompagneranno nella nostra cabina. Per terra è tutto moquette, e passando per le varie sale notiamo come siano state arredate in maniera differente, sempre però seguendo un principio di eleganza e classicità.
Ecco, finalmente siamo arrivate nella nostra cabina che fortunatamente si affaccia sul ponte della piscina..cosa che sarà molto apprezzata nei giorni a venire.
La cabina ed il bagno sono pulitissimi e i nostri camerieri ai piani, Stella e Victor, sono realmente molto simpatici e ci accolgono con un gran sorriso. Decidiamo di fare un giro per la nave per scoprire tutto ciò che offre…e ne rimaniamo veramente stupite: salottini, sala lettura, palestra, zona benessere, piscine, minigolf ed ancora diversi ristoranti, sushi bar e molto altro ancora…
Ore 17:00 finalmente partiamo e insieme a tutti gli altri turisti ci dirigiamo sul ponte piscine per goderci l’atmosfera. Io e laura decidiamo di approfittarne per fare un aperitivo. Nei giorni seguenti i momenti che più apprezzerò sulla nave saranno proprio quello della colazione, fatta molto presto sul pontile, quando solo alcuni inglesi dediti allo yoga e allo jogging saranno svegli insiemi a noi, e quello dell’aperitivo, che da buona ex-milanese non ho ancora perso nonostante siano diversi anni che ho lasciato la mia città natale.
Salutiamo Venezia con la promessa di rivederci dopo una settimana e partiamo per questa nuova avventura verso le isole greche.
I giorni successivi infatti avremo la possibilità di conoscere isole come Santorini, Mykonos, Corfù, ed ancora vedere il luogo dove sono state celebrate le prime olimpiadi o rivedere con grande piacere Atene, che già avevo avuto modo di apprezzare in un viaggio fatto alcuni anni prima.
Di questo viaggio sicuramente ho apprezzato il fatto di poter vivere il mare, elemento che adoro, e tutti quei momenti privilegiati in cui, quando nessuno era sul pontile, ho potuto scorgere isole, penisole e luoghi ancora non toccati dal turismo di massa. Bellissimo è stato quando partiti da Corfù siamo passati davanti alla costa albanese, verdissima e magica, e davanti a Valona e Saranda, due località di mare veramente carine.
Ogni città visitata mi ha lasciato sicuramente delle immagini e delle sensazioni particolari: Mykonos con le su strade strette e le porte tutte colorate; i negozi che vendevano abiti firmati e i locali in; Santorini con le sue cupole blu delle chiese ortodosse che si stagliavano su un mare celeste; il mulino dove è stato girato il film di Muccino “che ne sarà di noi”; lo yogurt greco con il miele e il caffè (orribile) con le caramelle zuccherate; i muli e le saponette all’olio; Corfù e il suo centro universitario; i ristoranti economici dove poter mangiare insalate greche e pita; Atene e l’acropoli, con i suoi lavoro sempre in corso (sono passati quasi 10 anni dal mio primo viaggio in Grecia eppure tutto è sempre in fase di restauro); il traffico e i taxista che guidano in maniera”disperata”; Katakolon e Olympia con i suoi alberi rosa in fiore, il museo d’arte antica e il trenino che collega le due località, pittoresco ed economico.
Ed ancora Dubrovnik, città misteriosa e medioevale, che vista in un giorno di pioggia ha un qualcosa di alchemico e stregato.
Ovviamente ci sono diversi modi di poter vivere un viaggio in crociera:io l’ho vissuto come un assaggio, un aperitivo appunto, per poter avere un’idea generale di quello che la Grecia può offrire, ovviamente con l’intenzione di ritornarci il più presto possibile; e poi come la possibilità di vivere il mare, di apprezzarlo sia quando è calmo, sia quando non lo è, e sentirsi cullati dalle sue onde.
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