Africa |
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Resoconto di viaggio: Dettagli
Titolo:
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Tipo Viaggio: |
Soggiorno mare |
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Partenza da: |
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Continente: |
Europa |
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Paese: |
Italia |
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Regione: |
Lombardia |
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Provincia: |
Milano |
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Località: |
Milano |
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Destinazione: |
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Continente: |
Africa |
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Paese: |
Tanzania |
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Regione: |
Zanzibar |
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Provincia: |
Zanzibar Centro-Sud |
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Località: |
Koani |
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Durata e sistemazione: |
Giorni: |
9 |
Notti: |
7 |
Categoria: |
Villaggio vacanza |
Trattamento: |
All Inclusive |
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Descrizione Resoconto: |
Atterrando a Zanzibar, il vento caldo ci accarezza il viso e già la nostra mente pregusta i giorni di relax che trascorreremo sulla spiaggia. Dal pullman, non appena si intravede la costa, ci appare un mondo infinito di colori sfavillanti! La zona costiera orientale è forse quella di maggior impatto. Quando appoggiamo i piedi sulla sabbia bianca, abbiamo l’impressione di avere dinanzi agli occhi un mare maldiviano che ci sorprende con i suoi giochi di sfumature. La spiaggia più famosa di Zanzibar è Kiwengwa, dove l’alternarsi tra l’alta e la bassa marea crea dei magici paesi marini che si susseguono per ben sette chilometri. Zanzibar però non è solo spiaggia e mare… è un microcosmo da scoprire.
A cominciare da Stowne Town, cittadina famosa per aver dato i natali a Freddie Mercury, indimenticabile leader dei Queen. Proprio qui raccogliamo una delle immagini simbolo del nostro viaggio. Ci addentriamo in un fitto mercato e scorgiamo sotto un tendone un anziano del posto, con barba e capelli bianchi, circondato da una miriade di coloratissimi frutti tropicali.
Giriamo l’isola in lungo e in largo e i suoi scorci ci lasciano continuamente a bocca aperta. Sia in quad che in pullman, andiamo alla scoperta delle varie spezie di cui è ricco il territorio zanzibarino. Ci addentriamo in un parco a sud dove ammiriamo varie specie di scimmiette, di rane e colibrì. Ci tuffiamo nelle acque all’atollo di Mnemba. Abbandoniamo i ritmi frenetici della nostra quotidianità a bordo di un catamarano recitando celebri ritornelli swahili che invitano alla calma (“Pole, Pole”, Adagio, Adagio e “Hakuna Matata”, Nessun Problema).
Saliamo infine su una piccola imbarcazione che ci porta in pochi minuti a Prison Island, un’isoletta dove nel 1893 fu costruito un penitenziario (che per la verità non fu mai usato; all'inizio del XX secolo, in seguito al dilagare della febbre gialla nelle colonie britanniche in Africa Orientale, Prison Island venne adibita a stazione di quarantena). Ora sorge un suggestivo boutique-hotel con una piccola spiaggia e li troviamo anche tantissime tartarughe giganti, che si lasciano tranquillamente avvicinare.
Zanzibar è davvero un’isola che ti entra nel cuore. Per la natura, il calore e la genuinità delle persone che non ti negano mai un sorriso. Abbiamo portato a casa tante emozioni, ricordi che puntualmente riaffiorano alla memoria. Come se non avessimo mai lasciato questa splendida isola. Jambo jambo, Zanzibar!
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