Korea del Sud - Seoul
settembre 2008
La Korea del Sud....questa sconosciuta. Ebbene si anch'io devo dire che ne sapevo ben poco e, come la maggior parte delle persone, ogni tanto rischiano di far di tutto l'Oriente uno stereotipo. Ed invece, di volta in volta, scopro differenze culturali ed abitudini che solo entrando in contatto diretto con le diverse popolazioni emergono. Da sempre l'Oriente affascina e mi affascina ma un viaggio in Korea non era certo nella lista delle mie mete prioritarie, è capitato così per caso ed altrettando per caso mi ha aperto un mondo nuovo, visto con occhi curiosi di chi prova, si meraviglia ed impara ad ogni occasione di viaggio.
La mia permanenza a Seoul è stata di pochi giorni ma sufficiente e scacciar via l'idea che tutti generalmente si fanno ovvero di metropoli caotica e meta esclusiva dei viaggi d'affari. In effetti è molto strano girare per le stade di Seoul ed essere i pochi se non gli unici europei, ma questo poco importa perchè le cose da vedere sono veramente tante. Quello che più stupisce sono i palazzi, alti, modernissimi e le strade caotiche ma organizzate che sanno di Oriente moderno ma allo stesso stempo con lontane radici e tradizioni. E sono le tradizioni che si scoprono lungo la strada; ecco quindi che ogni tanto appaiono magnifici templi dai coloratissimi tetti in legno oppure palazzi, all'interno dei quali si aprono giardini che sono oasi di pace e di meditazione.Il Deoksungung Palace ne è un esempio spettacolare; qui, con un po' di fortuna, si riesce ad assistere anche al cambio della guardia dove i costumi e le musiche sono immutate nel tempo. Altro spettacolare palazzo è il Gyeongbokgung alle cui spalle svetta la Blue House (la residenza presidenziale detta Cheongwadae) e al cui interno si trova il National Folk Museum of Korea0; per chi ama l'arte (e quella Koreana è spettacolare) qui vicino c'è la Samcheongdong Steet dove si trovano gallerie famose in tutto il mondo.
Seoul è una città da assaporare a piedi ma anche la metro è molto comoda, lingua permettendo se consideriamo che le scritte in koreano sono per noi indecifrabili e che fra gli abitanti l'inglese è poco diffuso salvo per chi lavora per grosse aziende o nel turismo. E così ti capita di camminare per l'affascinante quartiere di Insa-dong fra ristoranti tipici e negozietti e spesso non capire che cosa vende un negozio guardando le insegne ma solo entrando e sbirciando fra gli scaffali. Ma è comunque un'esperienza anche il capirsi a gesti con l'anziana titolare di un negozio di antiche stampe (che proprio l'inglese non sa cosa sia!!) che comunque sa farsi capire bene e l'affare si conclude lo stesso. Oppure ancor meglio sedersi a gambe incrociate sui cuscini adagiati sul pavimento di uno dei tanti ristoranti che propone i suoi piatti grazie ai menu in koreano (si ma con foto giusto per non sbagliarsi). Quindi capita di non capire bene cosa ci sia nel piatto, il mio terrore era quello dei cani che qui purtroppo vengono venduti regolarmente come carne....però grazie anche a qualche vicino di tavolo un po' più scaltro con l'inglese questo rischio non s'è posto. E comuqne il Kimchi che qui è il piatto nazionale va assolutamente assaggiato (un po' d'aglio si ma non è male). Tra le varie cose non poteva mancare una sbirciatina al caratteristico mercato di Namdaenum dove si trova di tutto....e quando dico di tutto c'è veramente l'inimmaginabile. Oppure ancora al villaggio tradizionale Namsangol Hanok Village che si trova nelle vicinanze delle Seoul Tower. Ma la cosa più piacevole è di sicuro una passeggiata lungo il Cheonggyecheon Stream, un lungo corso d'acqua che passa proprio all'interno della città e che, da quartiere malfamato e in degrado, è stato trasformato in una via pedonale con cascate, giochi di luce ed acqua e che la sera si riempie di persone che qui si ritrovano a passeggiare oppure ad ammirare una delle tante esposizioni artistiche o culturali poste lungo il percorso.
Che dire? Sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa città e questo paese spesso sottovalutato a livello turistico. Ancora una volta l'Oriente incanta, anche in luoghi inaspettati come Seoul.
Michela A.
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