ASCEA MARINA
Vi ho parlato del residence Oliveto a Mare, questa volta voglio raccontarvi della zona di Ascea Marina e dell’area circostante.
Questo paesino, salito alla ribalta un paio di anni fa quando il Giro d’Italia transitò nel suo territorio e diede visibilità alla zona, e domenica scorsa con un servizio dell’immortale Osvaldo Bevilacqua di ‘Sereno Variabile’, è immerso nel Parco Nazionale del Cilento, area protetta dalla natura incontaminata all’interno e spiagge con bandiera blu sulla costa, dal mare cristallino.
All’ingresso di Ascea, arrivando da Salerno/Battipaglia, sulla sinistra si trovano i resti archeologici (in continuo ampliamento con nuove scoperte) di Velia, antica cittadina di epoca romana e prima di Elea, di epoca greca, patria natale di Parmenide.
Si può dire che ad Ascea si passa dai monti al mare in un battibaleno: il paese originario, infatti, è sul monte che domina la costa. Ascea marina è nato in seguito quando, con l’arrivo del flusso turistico, sono state costruite le prime strutture e relativi servizi (negozietti, ristoranti, locali).
Il paese ‘marino’ è cresciuto e si è espanso nel corso degli anni, creando una zona pedonale in quello che 30 anni fa era il centro del paese e ci si transitava in auto. Ci sono ora negozietti, locali, ristorantini, tutti dall’atmosfera ‘easy’ e dai costi molto contenuti.
Il litorale è sabbioso e lungo almeno un paio di km, da Ascea infatti si può arrivare anche lungo la spiaggia alla scogliera: piccolo promontorio che, protraendosi nel mare, pone fine al litorale sabbioso. La ‘scogliera’ è il punto dove si va a fare snorkeling per la presenza di roccia nel mare, ‘abitata’ anche da ricci, che rende l’acqua più limpida. Alla base del piccolo promontorio, è stato costituito il ‘sentiero degli innamorati’, una passeggiata di circa un’ora, che sale sulla sommità del promontorio, dove vigilano i resti di quello che era una torre normanna di avvistamento (ce n’è una su ogni promontorio della costa). Per percorrerlo, tra andata e ritorno, calcolate circa un paio di ore procedendo con calma (scarpe sportive, non sandali o infradito). Itinerario suggestivo e romantico, ma sconsigliato da farsi al tramonto per la mancanza di punti di illuminazione e al ritorno può essere pericoloso.
Spostandosi in auto da Ascea a sud, si passa per Pisciotta, paesino all’interno, piccolo e pittoresco, e si arriva a Palinuro il cui promontorio si scorge anche da Ascea.
Il paese di Palinuro, di per sé, non ha grandi attrazioni, se non degli hotels e campeggi. Il bello sta nel prendere una barca a noleggio (con barcaiolo esperto) nel porto e fare un’escursione attorno al promontorio alla scoperta delle piccole baie che non si vedono dalla strada (e non sono accessibili se non dal mare) e delle grotte (ora ormai è visitabile solo la Grotta Azzurra (meno famosa di quella di Capri, senz’altro più piccola, ma non meno suggestiva), le altre sono state inibite alle visite per pericolo di caduta pietre. Le foto allegate rappresentano alcune peculiarità della natura di questa zona.
Per chi ama il ‘naturismo’, dopo Palinuro, c’è una spiaggia dedicata, dal mare limpido e blu.
|