Ho visitato la zona di San Vito Lo Capo e della parte ovest della Sicilia qualche anno fa, ma il ricordo della vacanza e dei posti visti è ancora vivo nella memoria.
Ricordo la lunga passeggiata sul sentiero della Riserva delo Zingaro sotto il sole cocente per raggiungere spiaggette incantate che sembrano intatte; ricordo i colori di un mare cristallino e la cittadina San Vito ma in particolare ricordo i visi delle persone che ci hanno fatto amare questa terra.
Cosimino, un pescatore di una sessantina di anni, alto un metro e cinquanta centimetri, tipico siciliano orgoglioso della propria terra, un uomo semplice che ci accoglie sulla sua barca. Cosimino ci porta alla scoperta degli usi e costumi di Favignana, mentre con la sua fidata barchetta ci illustra orgoglioso le calette dell'isola. Ci parla della stagionalità della mattanza, e ci racconta delle storie del suo mare. Mentre ci immergiamo in un mondo governato dal ritmo del sole e del mare i nostri occhi si riempiono dei colori azzurri di Cala Rossa, una delle cale più suggestive dell'isola.
Maria, la vicina di casa ci fa invece apprendere l'importanza dell'ospitalità cucinandoci piatti squisiti. Mai rifiutare il cibo offerto! così ingrassiamo a vista d'occhio con arancini, pane cunzato e dolci alle mandorle. La loro generosità e accoglienza a volte ci sembra quasi eccessiva, ma gli occhi di Maria sorridono quando gustiamo i suoi piatti fino all'ultima briciola.
E infine ricordo il viso di un anziano pastore seduto a lato della strada, sull'uscio di casa. Noi ci siamo spinti nell'interno, e ci siamo persi. Dall'auto chiediamo informazioni. Il signore annuisce, si alza e con calma sposta la sedia in mezzo alla strada, di fianco al finestrino dell'auto. Con forte accento siculo ci chiede da dove veniamo, si presenta, ci parla della sua terra e poi ci suggerisce alcuni posti da visitare; infine ci indica la direzione da prendere. Il concetto di tempo quì è ben diverso, e questo uomo dagli occhi scuri e dalla pelle abbronzata ci trasmette la tranquillità di un mondo ben lontano da internet e cellulare.
Infine ricordo i Faraglioni di Scopello, i fiori di Favignana, il traffico di Trapani, il latte alle mandorle di Marsala, il rumore delle onde sotto il gommone a noleggio, il tempio di Segesta, la granita ai gelsi gustata di prima mattina mentre il sole inizia a scaldare la sabbia e le barche dei pescatori tornano al porto.
Posti meravigliosi, alcuni che richiedono un pò di fatica per essere raggiunti, come le spiagge della Riserva dello Zingaro, ma che ti riappagano a pieno dello sforzo...posti che vanno assaporati con calma, al ritmo del sole e del mare.
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