Per la verità non sono mai stata amante del turismo mordi e fuggi "crocieristico": questa vacanza all'inizio, è stata scelta principalmente per ragioni economiche. La crociera con la nave Tahitian Princess, prenotata con Gioco Viaggi, di 12 giorni/11 notti presentava dei prezzi altamente concorrenziali, così una meta costosa come la Polinesia, non era poi così "irraggiungibile". E poi ci permetteva di vedere molte isole sfruttando le poche ferie che avevamo. In partenza da Papeete, si è toccato Huahine, Raiatea, le Cook a Rarotonga, Bora Bora e Moorea.
Una buona parte degli ospiti era americana, canadese e inglese, numerosi anche i brasiliani, gli australiani.
Gli italiani a bordo erano circa una ventina (la capacità massima della nave è di circa 680 ospiti), per metà
in viaggio di nozze e per l'altra metà in viaggio per le nozze d'argento. Sarà perché si era in pochi in un ambiente così "american style" che tanto assomigliava al set di una soap, sarà perché il clima in nave era sempre festoso e allegro, fatto stà che si è riusciti a creare anche un bellissimo gruppo tra gli italiani per condividere un viaggio così importante. E' stato un modo anche divertente per visitare mete, che per molti potrebbero risultare anche "troppo" rilassanti.
La giornata "tipo" in nave: sveglia e abbondante prima colazione al ristorante/self dell'ultimo ponte, seduti all'interno o meglio ai tavoli all'esterno in poppa. L'abbondanza era inevitabile, perché il buffet era uno dei più completi e accattivanti che io abbia mai visto. Bastava immaginare qualcosa di commestibile e si era sicuri che c'era! Sbarco nei giorni in cui la nave arrivava al porto, bagni di sole (o di pioggia: i temporali sono inevitabili in tutti i periodo dell'anno da queste parti) e soliti tornei, giochi, eccecc. quando si era in navigazione. Al rientro dalle escursioni il pomeriggio, si cercava qualcosa da mangiare: tea time nel senso più ampio del termine, thè, dolci, gelati ma anche pesce e carne, frutta e verdura oppure l'angolo "fast food" , hot dog e hamburgher dall'aspetto invitante. Poi un po' di relax in jacuzzi, mentre la nave lascia il porto al ritmo di "sunshine raggae" e poi alle 21 cena al ristorante principale coccolati da maitre e camerieri (o ancor meglio all'italian style "Sabatini Restaurant" e nell'elegante "Sterling Steakhouse"). La cucina era ottima e sempre varia, forse mancava lo stile italiano e francese negli abbinamenti, ma il Sabatini e lo Sterling sopperivano anche a questa piccola mancanza, alla grande. Con un piccolo supplemento si poteva mangiare in ristoranti veramente esclusivi.
Dopo cena, spettacolo a teatro: musicals, varietà, spettacoli di magia, serata con i comici (ahimè solo american english). Peccato che il fuso orario (12 ore) non ci permetteva un grado di attenzione sufficiente.
E poi serata sul ponte in piscina: balli polinesiani, dolci e cocktails.
Però veniamo alle cose che più mi interessano: le escursioni a terra. Per gli italiani, consiglio di NON acquistarle a bordo, a meno che non si voglia rimanere incastrati l'intera giornata in mezzo ad un gruppo, anzi no, ad una "massa enorme" di americani chiassosi. Una volta scesi dalla nave, facilmente si riesce ad acquistare escursioni in barca, ancher per lo snorkelling, per un massimo di 8/10 persone e chiedendo, si riesce a rimanere su piccoli motu (isole) immersi nella laguna, in tutta tranquillità. Comunque controllate sempre di non finire in una chiatta con 50 brasiliani, non si sa mai.
Forse non sarà la polinesia classica, forse non si gode della completa tranquillità di quei posti, sicuramente non si dorme in bungalow overwater, ma sicuramente è un viaggio entusiasmante, in un piccolo paradiso!
|