In quest'epoca di Covid, io e una mia collega di un'altra agenzia abbiamo deciso di partire per toccare con la mano la situazione aggiornata, tra aeroporti, trasferimenti e sistemazioni in loco.
La percezione sulla sicurezza è stata elevata, già dall'inizio del viaggio. In aeroporto a Malpensa, con mascherina, igienizzanti abbiamo proceduto ai controlli di sicurezza e il volo è partito in orario, e pieno. Mi aspettavo molte meno persone su quel volo e invece mi sono piacevolmente ricreduta.
Per il Portogallo non era necessaria alcuna procedura particolare, al di fuori della registrazione Passenger Locator sul sito dello Stato. Una volta atterrate, controlli di sicurezza normali e abbiamo subito trovato il nostro autista.
Trasferimento privato che avevamo prenotato tramite i nostri sistemi e che ci ha portato all'appartamento, ben posizionato in città. 2 camere da letto, soggiorno, bagno era tutto cio' di cui avevamo bisogno per questo short break lavorativo in città.
Con una semplice scala in discesa eravamo in centro. E in salita la scala era mobile (per fortuna :-) ).
Il giorno numero 1 l'abbiamo dedicato alla visita della città nella zona del lungo mare, Torre di Belem e pranzo sul mare. Farei cosi' anche per un futuro viaggio di gruppo. Il lungomare è anche ricco di chioschi dove fare spuntini e rilassarsi al sole; di fronte il mare e alle spalle il verde di un prato.
Il giorno seguente, piove.
Percorriamo la Rua Augusta e poi svoltiamo per l'Elevador de Santa Justa.
La vista da sotto é impressionante e da sopra semplicemente spettacolare. Consiglio di salire per qualche scatto fotografico dall'alto.
Da un lato i colli di Lisbona, le case colorate, il Castello. Dall'altra la Praça do Comercio e il mare.
Visitiamo il MAC, chiesa gotica, distrutta dal terremoto del 1755, oggi museo archeologico che ha per custode un gatto, di nome Carmo.
Visitiamo il Lisboa Story Centre, un museo interattivo che racconta la storia della città.
Poco distante si trova un museo meno culturale ma che merita anche questo una visita.
Il Museo da Cerveja (della birra).
Qui potete trovare una piccola esposizione che racconta la storia della birra locale e soprattutto dell'aspetto culturale e conviviale di questa bevanda. Vedrete esposte le sardine inscatolate di varia tipologia e potrete pranzare con il Pastel de Bacalhau, la specialità del posto a base di patata e baccalà. Ottimo.
Visitiamo il Sé, la Cattedrale di Lisbona.
Il giorno seguente, visitiamo il Monastero dos Jeronimos, per me uno dei luoghi più belli di Lisbona. Fatto costruire da re Manuele I per festeggiare il ritorno di Vasco da Gama, che é qui sepolto. La leggenda narra che il monastero venne costruito dove esisteva la chiesetta Ermida do Restelo, nella quale il navigatore Vasco da Gama ed il suo equipaggio trascorsero in preghiera la notte precedente alla partenza per il viaggio che li portò alla scoperta della rotta per l'India, rivelatasi poi fondamentale per la storia dell'umanità. La sua costruzione iniziò nel 1502 ed ebbe termine dopo circa cento anni.
Uno dei ristoranti che consiglio di provare, è una Tasca. Per noi a pochi minuti dall'appartamento.
La Tasca é il ristorante tipico locale, l'equivalente della nostra trattoria.
Questa si chiama O Velho Eurico.
6 tavoli in tutto, 4 ragazzi a gestire cucina e sala, un menu minimal ma favoloso.
Ordiniamo una patanisca (mega frittella di baccalà) con insalata di arance, gamberi al coriandolo, polpo all'aglio, patate e crema catalana.
Quando arriva il conto scopriamo che abbiamo speso meno che a un fast food.
Assolutamente promosso!
Concludiamo la serata passeggiando per Alfama, con le sue luci romantiche e le note del fado di sottofondo.