Non bastava il COVID, il freddo che si fa pungente, la mia valigia che giace avvilita in un angolo … adesso arriva anche Google Foto a ricordarmi che giusto-giusto un anno fa me ne andavo a zonzo per le strade di Hoi An. Adesso basta: scatta il report!
E quindi Goooood Morning Vieeetnaaaaam!
Questo meraviglioso paese mi ha sempre incuriosito. Per il nostro primo viaggio scegliamo un tour classico che lo percorre da nord a sud. A festa finita, scopriremo che è impossibile esaurire tutto quel che c'è da fare e vedere con un solo viaggio; torneremo senz'altro, per perderci ancora tra città moderne, interessanti siti archeologici, dolorosi ricordi di guerra ma anche colorati mercati ed eleganti donne in abiti tradizionali. Andiamo per gradi …
Sbarchiamo ad Hanoi, città moderna e iperattiva, percorsa da mille e mille motorini. Mai visti così tanti, tutti assieme, in nessun'altra metropoli orientale. Lo spirito dell'amato Zio Ho la permea in ogni luogo e in ogni modo. Cominciamo con la visita all'ampia piazza che ospita il suo mausoleo, visitiamo il Vecchio Quartiere con le sue tipiche Case-Tubo, il Tempio della Letteratura e finiamo la giornata con una spericolata corsa in risciò.
Da Hanoi ci muoviamo verso la magica Baia di Halong, una strepitosa successione di faraglioni e verdegganti isolotti che aprono e chiudono bracci di mare, danzando elegantemente in questo incredibile palcoscenico naturale. Sembra di essere a teatro.
Voliamo poi verso il centro del paese. Ci attendono Hoi An, dalle mille lanterne colorate; Hue, capitale dell’impero ai tempi della dinastia Nguyen, di cui rimane l'antica Cittadella. E' da Hue che nel 1963 partì il monaco buddhista che per primo si immolò a Saigon dandosi fuoco, in segno di protesta per la politica di Diem. Notevole il sito di My Son, patrimonio Unesco, testimonianza dell'arte Cham. Per gli appassionati di arte, suggerisco di inserire anche la visita dal Museo delle Sculture Cham a Da Nang.
Un ultimo volo interno ci porta a Ho Chi Minh City, la vecchia Saigon. Basta nominarla per riportare alla mente i racconti di Terzani, della Fallaci ed i tanti film sulla Guerra del Vietnam. Certo che a guardarla oggi, non ci si crede che sia stata attraversata da tanta devastazione e tanto dolore. Quella che ci appare è una città moderna, piena zeppa di giovani con gli occhi pieni di vita e di speranza. Visitiamo la Cattedrale di Notre Dame, il Palazzo delle Poste, la Pagoda Cinese ... e poi eccolo! A riportare a galla tutti i nostri ricordi più terribili ci pensa lui: il Museo della Guerra del Vietnam, un autentico pugno nello stomaco. Terribile ma da vedere.
Rimaniano in Vietnam ancora qualche giorno, curiosando tra gli operosi rami del delta del Mekong, fiume maestoso, affascinante … anche se “tanticchia” inquinato, per dirla alla Montalbano. Proprio il Mekong ci accompagnerà sino in Cambogia, la nostra prossima tappa.
Ma questa è un'altra storia …