Mantova
 
Lombardia
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Italia
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Europa
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Resoconto di viaggio: Dettagli
Titolo:
Tipo Viaggio: Azienda vitivinicola, Visita
 
Tipologia: Di gruppo
Partenza da:  
Continente: Europa
Paese: Italia
Regione: Lombardia
Provincia: Mantova
Località: Mantova
 
Destinazione:
Continente: Europa
Paese: Italia
Regione: Lombardia
Provincia: Mantova
Località: Mantova
Durata e sistemazione:
Giorni: 0 Notti: 0 Categoria: Trattamento:
 Il viaggio comprendeva:
Guida Locale
Descrizione Resoconto:
Mantova: storia di terra e di acqua. Quando l'Arte incontra l'Ingegno.

Il rio per gli italiani è un piccolo fiumicello, ma per i mantovani è il canale che taglia a metà la città, collegando il lago Superiore al lago Inferiore, offrendo alcuni tra gli scorci più pittoreschi di Mantova.

Effettueremo una passeggiata lungo il corso di questo fossato che a volte scompare, per poi riapparire, andando indietro nel tempo all'epoca in cui lungo il corso d'acqua pulsava la vita, il commercio, gli scambi, gli incontri che animavano la città.

Sei erano i ponti che lo attraversavano, due i conventi, quello francescano e quello domenicano, quest'ultimo non più esistente, nel quale fu sepolto Giovanni dalle Bande Nere. Scopriremo il significato della miriade di vicoli che si intrecciano: vicolo delle Chiodare, degli Stabili, della Sguazzatoia.

Diversi palazzi sono stati costruiti lungo il Rio: casa Schirolli, Palazzo Lanzoni, il palazzo del Diavolo, Casa Bertani.

Certamente il cuore del Rio sono le Pescherie e le Beccherie nuove progettate dal grande artista universale Giulio Romano agli inizi del 1500.

Vicino alla sua foce si trovano la chiesa di San Martino, Palazzo Sordi (visitato dall'attore romano curioso di scoprire una qualche parentela) e Piazza Gazometro, che per costruirla si sono sacrificati i vicoli delle Carrette, delle Lavandaie e del Tabacco.

Il Rio sfocia nel lago Inferiore, a Porto Catena con lo stabilimento idrovoro di Ponte Arlotto. Non dobbiamo dimenticare che siamo "nella bassa" pianura Padana. Qui si possono capire le grandi opere di bonifica che l'ingegno dell'Uomo ha saputo realizzare rendendo migliore la vita degli abitanti, eliminando definitivamente la malaria.

Spostandoci a pochi chilometri dalla città, poco oltre Pietole, luogo natale di Virgilio, il grande Poeta dell'Eneide  (tutti ricordano la locuzione: Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope;  cecini pascua, rura, duces. E' la celebre iscrizione funebre scritta sulla tomba di Publio Virgilio Marone a Napoli, nel Parco Vergiliano a Piedigrotta) raggiungiamo il sistema idrovoro della Travatache si trova a cavallo di due comuni: Bagnolo San Vito e Borgo Virgilio. Questa è l'idrovora più importante del comprensorio mantovano, tra le più importanti della Lombardia e in Italia. Basti pensare che in tutta la Lombardia ci sono 39 idrovore, 20 sono in territorio mantovano. E' un'opera maestosa, costruita tra gli anni 20/30 del Novecento per volontà del duce Mussolini, che voleva bonificare e rendere coltivabili i terreni circostanti.

La funzione della Travata è duplice: quella di allontanare le acque piovane nel periodo di pioggia, quindi funzione di scolo delle acque, e quella dell'irrigazione dei campi coltivati, soprattutto d'estate quando le piogge scarseggiano. 

Per creare la corrente elettrica necessaria a muovere le enormi pompe a chiocciola della ditta Riva di Milano, si utilizzarono 5 motori: 2 da sottomarino e 3 da nave incrociatore della prima guerra mondiale. La corrente elettrica prodotta in esubero veniva venduta, fino a poco tempo fa, alla Pirelli di Milano. Dal 2002 i motori sono stati sostituiti da altri più moderni e nel 2016 è stata richiesta la candidatura per il patrimonio Unesco assieme ad altri centri idrovori. 

La Travata fa parte del Consorzio di Bonifica dei territori del Mincio, ente che gestisce tutto il sistema idrico della provincia mantovana, con una fitta rete di canali, ca 1.500 km, 30 impianti di sollevamento d'acqua, di cui 10 di bonifica e 20 a scopo irriguo. 

Sappiamo bene che l'acqua è materia essenziale per la vita. Nel mantovano, terra fertile e generosa, si fa prima a dire ciò che non si produce, piuttosto che elencare ciò che si coltiva. 

Siamo nella zona sia del grana, sia del parmigiano (unica provincia in Italia ove si producono le due specie del noto formaggio); di importanti allevamenti di suini, vacche da latte e bovini da carne; di riso: il vialone nano e di molte altre colture. 

La nostra visita volge al termine e vuole essere a lieto fine. Ci portiamo quindi in Cantina, presso l'Azienda  Giubertoni a San Nicolò Po, borgo che si affaccia sul grande Fiume e che, fino agli anni 60 del secolo scorso,  era importante perchè qui c'era un ponte su barche che collegava San Nicolò a Portiolo di San Benedetto Po, rendendo attivo il commercio. Poco dopo però, fu costruito pochi chilometri più in là, l’attuale ponte in cemento che collega Bagnolo San Vito a San Benedetto Po, cambiando le sorti di questo borgo.

Concludiamo la nostra giornata con un bel calice di vino cullandoci dalla musica silente della Natura circostante, e dai prodotti tipici, dai sapori unici, che queste magnifiche campagne ci donano ogni giorno grazie “all'Ingegno dell'Uomo” !

Degustazione di Lambrusco, Spumanti o Vini fermi della tenuta Bardali.

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ANNA MARIA FERRARESI
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