Emozionato come un bambino, ore 13.50 il treno comincia puntuale la sua corsa. Seduto al mio posto in prima classe, non ho il desiderato posto finestrino, ma comunque posso godere del paesaggio che filtra dalla grande vetrata del lato corridoio. Il treno è pieno, unico passeggero occhi azzurro cielo, intorno a me scuri sguardi curiosi, non si percepiscono sorrisi, ormai anche gli uomini indossano il 'velo'. Difronte a me un signore, sopra la testa il suo salaya, il tipico tappeto usato per il momento della preghiera. La pioggia si fa musica, mentre accarezza sicura il metallo della carrozza e dal finestrino sullo sfondo si intravede l aeroporto di Casablanca di bianco vestito.
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