L'occasione per andare in Cina la colsi accompagnando un gruppo in tour. Era la metà di maggio e il clima era ideale. Arrivammo a Pechino, ora conosciuta da tutti per essere stata la sede delle trascorse Olimpiadi 2008, e l'impatto fu subito molto forte per una civiltà agli antipodi della nostra.
I cinesi, ci spiegò la guida, non amano le cose vecchie e solo quando capirono il business e l'interesse creato attorno alla Città Proibita, la risparmiarono da una veloce distruzione...meno male!
Costruita secondo le regole del Fengshui (mi hanno sempre affascinato le culture orientali e questa "scienza" si basa sui principi della geomanzia, che studia le influenze degli elementi naturali - acqua, terra, fuoco, aria - sugli insediamenti in rapporto agli uomini), è una città dentro la città. Il Palazzo Imperiale è costruito su uno schema ottagonale e sull'asse nord-sud costruisce la sequenza gerarchica dei luoghi e dei padiglioni di rappresentanza dell'imperatore. Ogni elemento architettonico ha il suo motivo d'essere, ogni colore, il suo simbolismo. All'interno, al di là delle porte d'accesso, si apre un piccolo mondo, fatto di quartieri, strade, gallerie, vetrate e corti che conducono alle abitazioni private di tutti coloro che erano al servizio esclusivo dell'Imperatore e spazi ancora, come magazzini per il riso e il tè, che permettevano di tenere in vita una città popolata da migliaia di persone, che a vederla oggi ha dell'incredibile ma proprio per la sua maestosità e storia è divenuta Patrimonio dell'Umanità.
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