Papua Nuova Guinea - Southern Highlands
Una volta lasciato l'apt internazionale di Port Moresby proseguiamo con un volo interno verso la parte più impegnativa e culturalmente interessante del nostro viaggio in Papua Nuova Guinea. Non appena saliamo a bordo del nostro aereo, un Bombardier da 36 posti, ci rendiamo subito conto che ci stiamo recando in un posto fuori dal mondo. Oltre a noi ci sono alcune persone locali dall'abbigliamento decisamente particolare ed un bagaglio a mano inconsueto, chi con un tamburo, chi con un paio di croci addobbate di fiori finiti, chi con le tipiche sacche intrecciate contenenti cibo, piante, uova ecc. Ci sono poi alcune persone che lavorano per le multinazionali di estrazione che hanno basi in luoghi sperduti nella foresta, un paio di medici di Emergency, un omone dall'aria tetra che scopriremo poi essere la guardia del corpo del sindaco locale e due americani del National Geographic che proseguiranno con noi il viaggio verso il lodge, rimarranno qui circa un mese per fotografare gli uccelli del paradiso in vista della pubblicazione di un libro prevista per il prossimo anno. Sotto di noi un'ora e mezza di nulla! Foreste e ancora foreste, fiumi intricati che scorrono nel verde intenso disegnando spettacolari ricami, non una strada, non una città, qualche piccolo, minuscolo villaggio lungo i fiumi riconoscibile solo attraverso il fumo che sale verso il cielo.
La sensazione di essere ed andare al di fuori del mondo cresce sempre di più.
Arriviamo all'apt di Tari, una pista in terra battuta, una base per gli elicotteri che porterà i managers verso le basi delle loro multinazionali, una capanna che identifichiamo come la sala d'attesa delle partenze, un cartello moderno che ci da il benvenuto e centinaia di metri di rete metallica con altrettante centinaia di persone a fissare i nuovi arrivati. Ci accoglie la nostra guida e proseguiamo verso la nostra meta a circa un ora e mezza di strada. Ci viene spiegato che la settimana precedente il nostro arrivo uno dei ponti che conduce al lodge è crollato quindi il nostro mezzo 4x4 ci verrà a prendere al di là del ponte. Quindi attraversiamo il fiume grazie al supporto della nostra scorta e ai ragazzi che hanno organizzato tutto il trasporto delle nostre sacche dall'altra parte. Il primo impatto con il posto è decisamente forte, le emozioni, gli odori, le persone, il panorama immenso, tutto ci assale con forza. Arrivati al lodge ci rilassiamo un po', il tempo non è dei migliori quindi perlustriamo le nostre camere e le zone comuni, il posto è spettacolare! L'area comune molto confortevole con divani, tv con un'ampia scelta di documentari sulle popolazioni e sugli uccelli del paradiso, una vista mozzafiato sulla vallata sottostante, la zona per i pasti (il cibo è ottimo!) ed il camino acceso; siamo a quasi 2.000mt e la sera la temperatura si abbassa notevolmente. Le nostre camere sono piccoli bungalows rotondi costruiti i stile locale e splendidamente inseriti in armonia con l'ambiente circostante, l'arredamento è semplice ma tutto molto pulito e comodo, luce e acqua calda ci sono e non manca la termocoperta per la notte, abbiamo tutto quello che ci serve. Fortunatamente il giorno successivo il tempo migliora e ci regala una splendida giornata di sole e rimarrà così durante tutte le nostre escursioni. Le giornate iniziano prima dell'alba e si parte nella foresta alla ricerca degli uccelli del paradiso, qui ce ne sono 20 specie diverse, noi ne avvistiamo ben 5 ma devo dire che l'avvistamento è tutt'altro che facile. Foreste impenetrabili, fiumi dove l'acqua scorre abbondante, cascate altissime, sentieri impervi che portano in luoghi meravigliosi dove la natura è padrona assoluta di un mondo ancora intatto. I percorsi richiedono un po' di preparazione fisica e a volte sono un po' iimpegnativi ma la sensazione di pace e immensità che regalano è indescrivibile. La parte di natura di queste terre è incredibile ma ancor di più le escursioni che effettueremo alla scoperta della cultura locale a contatto con la popolazione Huli, il motivo per cui siamo qui.
Queste vallate sono la terra degli Huli, una popolazione papuana che ha la caratteristica di vivere ancora a contatto con la natura seguendo tradizioni secolari con lingue e costumi ancora argomento di studio da parte degli antropologi. Il contatto con la popolazione è veramente toccante. Con noi si dimostrano estremamente disponibili e curiosi di conoscere le nostre storie, vedere le nostre foto e soprattutto vedere le foto che facciamo a loro. Le popolazioni Huli vivono in clans e la vita tra uomini e donne è nettamente divisa. Le nostre visite includono il villaggio degli uomini dove possiamo assistere alle danze rituali in cui gli Huli manifestano tutta la loro abilità e soprattutto cura nei particolari e nei colori. Andremo poi a contatto con i giovani Huli nella loro "scuola della vita", un percorso formativo che li accompagnerà nel passaggio dall'adolescenza alla vita adulta all'interno della foresta.Molto interessanti i riti, le usanze e la cura che i giovani Huli mettono nel portare avanti le secolari tradizioni di questa lontana società. A completare lo scenario culturale di questa regione la nostra visita al villaggio delle donne alla scoperta di tradizioni e segreti femminili custoditi nei secoli. L'accoglienza di questa straordinaria popolazione ha reso questa parte del viaggio unica ed indimenticabile, un'esperienza che di sicuro ha lasciato un segno in ciascuno di noi e che ha cambiato il nostro modo di percepire il mondo circostante. Ora siamo pronti per scoprire le meraviglie subacque nella New Britain.
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