Arrivare a Marrakech è stato come entrare in un turbinio di sensazioni che ti danno una sorta di leggera ebrezza. Il caos, il fermento di attività, di voci, di colori, di odori, profumi, suoni, all'inizio ti sorprendono, ma poi ti lasci trasportare da tutto questo movimento, incuriosito da quello che può offrire. La sera la città si trasforma, e si ricopre di un alone di piacevole mistero. Musicanti, incantatri di serpenti, giocolieri, mercanti, gente in festa, tutti radunati nella famosa piazza di Jemaa el-Fna, anima stessa di Marrakech e del Marocco. La piazza non si può descrivere: è da vivere. Letteralmente significa Venerdì dell'impiccato perchè qui esponevano i condannati, adesso è invece un cuore pulsante di vita.... Il momento migliore per visitarla è il tardo pomeriggio, quando la piazza diventa un fantasmagorico caleidoscopio di personaggi e di scene da commedia dell'arte: c'è il venditore d'acqua e l'incantatore di serpenti, il banco del cavadenti e quello dell'indovino, il cantastorie e il gruppo di acrobati, danzatori e donne velate che dipingono le mani con l'henne. Il tutto tra le nuvole di fumo dei banchi alimentari che cucinano all'aperto e propongono ogni tipo di cibo, tra l'altro molto buono ed apprezzato sia dai locali che dai turisti. A lato, una fila infinita di venditori di arance spremono sul momento la frutta e vi offrono per pochi dirham grandi bicchieri di aranciata. E non è finita qui. Subito dietro la piazza si aprono i mille vicoli del suq, una vera e propria caverna di Alì Baba dove è praticamente impossibile che qualcuno riesca a passare senza comperare nulla. E' un trionfo di babbucce, sciarpe e tessuti in seta vegetale, vestiti, borse intrecciate, pugnali e lampade, oggetti in ferro battuto e legno, matasse di lana stese ad asciugare e pelli di montone conciate e pronte ad essere vendute al miglior offerente, negozi di spezie e di frutta, tappeti e tutto quanto uno possa desiderare. Il suq è un mondo a sè, un brulichio di vita e di attività artigianali straordinario, decine e decine di bugigattoli che vendono tutti le stesse cose e tu ti domandi per quale motivo hai deciso di comperare quell'oggetto proprio lì e non nella bottega accanto, o in quella un po' più in là...La contrattazione è d'obbligo, basta non avere fretta: il prezzo finale all'inizio nessuno lo sa, nè il venditore nè tanto meno l'acquirente, dipende da tante cose, dal giorno e dall'ora, dalla simpatia o dalla perseverenza, dal fatto che sei un turista di passaggio o uno che può tornare anche il giorno dopo, dall'essere italiano piuttosto che americano o francese, dall'essere disponibile a bere un tè con loro o dall'avere fretta di andarsene...
Non perdetevi dunque questo piccolo gioiello del Marocco....!!!
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