KENYA | ALCUNI SIGNIFICATIVI MOMENTI DEL PIU’ GRANDE ROGO DI AVORIO AL MONDO AL QUALE HO AVUTO IL PRIVILEGIO DI PARTECIPARE. UN TRISTE EVENTO CHE FA PENSARE.
Sabato 30 aprile in Kenya all’ingresso del National Park di Nairobi, 105 tonnellate di avorio di elefante (8000 esemplari) e una tonnellata di corni di rinoceronte, 340 esemplari di un’animale in via di estinzione, sono stati bruciati per mandare un segnale a bracconieri e contrabbandieri. Si tratta del più grande rogo di avorio della storia da quando nel 1989, sempre in Kenya, il Presidente Daniel Arap Moi accese la pira di 12 tonnellate di avorio. Questa volta è toccato al Presidente Uhuru Kenyatta ad accendere la pira di avorio, dando un chiaro messaggio di preferire la distruzione dell’avorio alla sua vendita, che avrebbe potuto fruttare fino a 150 milioni di dollari: “Per noi l’avorio non vale niente a meno che non si trovi ancora sui nostri elefanti!”. Presente alla cerimonia c’era anche il Presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba, che ha detto:” A ogni bracconiere, a ogni compratore, a ogni venditore: avete i giorni contati!”.
“Il bracconaggio e il traffico di animali selvatici è gestito della criminalità internazionale. La lotta contro questi crimini sarà vinta da alleanze tra nazioni e continenti, ha detto Kenyatta.
Il primo passo deve essere una maggiore cooperazione, in particolare tra gli Stati africani che ospitano il maggior numero di elefanti”.
In Africa vivono circa 450.000 elefanti e ogni anno ne vengono massacrati oltre 30.000. In 40 anni la popolazione è diminuita del 70%, con punte del 90% nella Repubblica Democratica del Congo.
L'obiettivo della pubblica cremazione è stato quello di sensibilizzare e arrivare a bloccare lo sterminio di questi animali, che ogni anno i cacciatori di frodo uccidono circa 30mila elefanti, che sommato alle morti naturali, ne minaccia l'estinzione.
"Perdere i nostri elefanti sarebbe come perdere una parte essenziali dell'eredità che abbiamo ricevuto", ha dichiarato il presidente del Kenya, nel corso del vertice internazionale dedicato alla questione, a Nanyuki.
Kenyatta propone il bando integrale del commercio di avorio, unica misura, a suo avviso, in grado di scongiurare l'estinzione dei 450-500.000 elefanti africani ancora in vita: una emergenza che in due generazioni può concretamente segnare la tragica fine di una specie. In Kenya, gli sforzi congiunti del governo e la creazione di riserve, oltre al lavoro delle organizzazioni animaliste, hanno portato a una diminuzione sostanziale del numero di elefanti abbattuti (93 nel 2015 contro 164 nel 2014).
Sono state molte le personalità, capi di stato, sostenitori e persone comuni che hanno partecipato alla cerimonia, ma una sola cosa li unisce e li rende uguali: “ L’AMORE PER QUESTI BELLISSIMI, SPECIALI ANIMALI, E LA LOTTA CONTRO IL BRACCONAGGIO!”. Il mio pensiero va al Chairman del Kenya Wildlife Conservation (KWS) Dott. Richard Leakey, una vita dedicata all’anti-bracconaggio, tutt’ora in prima linea. (Onorata di essere stata con voi!).
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